“Se succede qualcosa, vi voglio bene”
• Regia di W. McCormack e M. Govier •
⚠️ Tutto l’articolo contiene SPOILER! ⚠️
“Se succede qualcosa, vi voglio bene” (titolo originale: “If anything happens, I love you“) è un cortometraggio animato di 12 minuti, ad oggi disponibile su Netflix. Se non volete alcuna anticipazione, vi consiglio di non leggere questo articolo prima di aver completato la visione del cortometraggio. Vi aspetto tra 12 minuti!
Qual è l’argomento centrale del cortometraggio?
“Se succede qualcosa, vi voglio bene” narra la storia di una coppia di genitori che perde improvvisamente l’unica figlia. La scomparsa lascia un vuoto incolmabile nelle vite dei due protagonisti ed in quella del gatto di casa.
Nel corto è rappresentata, con delicatezza ed eleganza, la difficile elaborazione del lutto da parte della coppia. Alcuni dettagli ci fanno immaginare che la vicenda che ha portato alla scomparsa della bambina sia recente; in ogni caso, i ricordi di un passato felice ed il dolore per la perdita si avvicendano e, nell’arco di 12 minuti, si delinea una storia ricca di spunti.
Cosa accade ad una coppia di genitori dopo la morte improvvisa di un figlio?
Ogni coppia ed ogni situazione sono a sé: in questo articolo ho deciso di parlare solamente di alcuni possibili scenari, ispirandomi a quanto i due registi, W. McCormack e M. Govier, hanno egregiamente rappresentato nel loro corto.
Il dolore che accompagna la morte di un figlio, è così forte che non sempre si riesce a trovare un modo per far fronte alle proprie emozioni e a quelle del proprio partner. Anzi, è possibile che, nel tentativo di dare un senso e di elaborare l’accaduto, la coppia vada incontro a recriminazioni e discussioni che possono avere l’obiettivo di trovare un colpevole (da un lato) e sollievo da eventuali sensi di colpa (dall’altro).
Ciò non avviene direttamente tra i protagonisti del nostro corto, ma è quanto accade tra le loro ombre.

Cosa rappresentano le ombre dei genitori?
Stiamo parlando di un cortometraggio muto, quindi non possiamo esserne sicuri a meno che non si faccia questa domanda direttamente a chi ha dato vita all’opera.
Tuttavia, mi piace pensare che quelle ombre siano i pensieri dei protagonisti e che, quindi, rappresentino in qualche modo tutta quell’attività mentale di cui noi umani siamo ricchi. Sappiamo bene che tutto questo fervore di pensieri ha bisogno di essere filtrato: parlando da un punto di vista neuropsicologico, le nostre funzioni esecutive ed i nostri lobi frontali ci supportano nel difficile compito di rendere condivisibili i nostri pensieri.
A che risultato sarebbero potuti giungere i due genitori del corto se non avessero filtrato i pensieri colmi di rabbia e sofferenza? Sarebbe cambiato il finale? Probabilmente sì.
Con ciò non intendo dire che quello che si vede rappresentato in questi 12 minuti sia l’unico modo di reagire ad un evento di tal portata, né che ci sia un modo giusto ed uno sbagliato. Il mio obiettivo è, invece, quello di avvicinarvi a questo corto che ho tanto apprezzato e grazie al quale ho fatto alcune riflessioni.
Ancora un altro piccolo (grande) SPOILER
Saltate a piè pari il paragrafo se, come me, non amate gli spoiler e vi ho già incuriositi a sufficienza tanto che avete già programmato quando guardarlo.
“Se succede qualcosa, vi voglio bene” è il messaggio che la figlia dei protagonisti fa in tempo ad inviare loro prima che venga coinvolta in una sparatoria a scuola. Una bandiera degli USA rende evidenti e poco celati i riferimenti al cosiddetto “gun control“, le leggi che regolano produzione, vendita, possesso e tutto ciò che ha a che fare con le armi da fuoco negli USA.
Emozioni e relazione di coppia in seguito ad un lutto
Il corto va ben oltre la critica alla società, trattando tematiche molto profonde: come possono questi genitori far fronte alla disperazione ed al senso di colpa che li travolge?
La prima reazione per loro è l’allontanamento, probabilmente per tentare di dare un senso a tutto e per non riversare sul partner rabbia e sensi di colpa. Le ombre agiscono al posto loro, esprimendo ciò che essi hanno deciso di tenere per sé.

La veridicità del corto animato non è casuale: i registi hanno infatti avuto modo di confrontarsi con genitori di associazioni statunitensi direttamente coinvolti in eventi simili a quello narrato.
Insomma, ve lo consiglio per l’eleganza e i tanti spunti di riflessione.
Curiosità
Questo cortometraggio è candidato agli Oscar per la categoria “Miglior cortometraggio d’animazione“. Attendiamo dunque la proclamazione dei vincitori prevista per il prossimo 25 aprile ed incrociamo le dita!
0 commenti